La prima cosa che si può notare è che un decesso recente fa aumentare la richiesta. La fu Alda Merini occupa quasi uno scaffale intero. Che poi sia richiesta del consumatore, o solo un'ipotesi su di essa da parte dei gestori della libreria, non è dato sapere: sta di fatto che ci sono più libri della Merini che di Dante.
Cosi come un nome di una che non c' è più, anche un nome di chi non scrive, generalmente, poesie sembra tirare molto. E allora troviamo un immancabile "Nietzsche: Poesie", cosi come tutti o quasi i versi scritti da Marcel Proust. And last but not certainly least, ci cade l'occhio su un libricino giallo dallo sferzante titolo "Non ho peccato abbastanza". Incuriositi, prendiamo il volume, e ci accoglie l'immagine di una donna con uno sguardo molto triste- le mani sono decorate di Henna e sul capo le cade un velo. Tre elementi messi li per comunicare non troppo sottilmente un messaggio: certe donne (quelle donne) soffrono a causa di una religione patriarcale. Il sottotitolo conferma la facilità del messaggio: Antologia di poetesse Arabe. Lascia un pochino perplesso quell'aggettivo, ma si fa finta di niente. Nella lunga introduzione si definisce la poesia come un gesto politico di liberazione.
La libreria è ottima: ci si trova di tutto.
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